domenica 28 ottobre 2012

TUTINA FREE GLOBE

 Dopo aver parlato delle scarpe del discotecaro di un tempo, che già sole correvano il serio rischio di suscitare invidia nel prossimo fino a spingerlo alla pazzia, bisogna completare il discorso vintage con la tutina Free Globe, uno dei veri mantra del discotecaro anni '90.
Purtroppo i documenti visivi sono pochi e di scarsa qualità, essendo tratti da siti di vendita on-line, ovvero traducendo in soldoni, da annunci di gente che dopo aver fatto la cazzata a suo tempo sta facendo di tutto per sbarazzarsi delle prove.
La discoteca, è da sempre un luogo dove si va per essere fuori degli schemi, ballare, divertirsi, sentirsi liberi e, all'occasione, mettersi in mostra tralasciando particolari eventi perculiari come cocktail annaquati sui pantaloni, risse, palpatine sui divanetti, pupille dilatate e quant' altro.
La tutina Freeglobe dunque, in questo mondo cadeva proprio a fagiolo essendo quanto di più simile ad un uniforme si sia mai visto sul dancefloor, o attorno al banco dei beveraggi.
Dotate di vari e assortiti tipi di colorazione che le camicie anni '80 gli farebbero una sega, denotavano con cattiveria il fatto di far parte di qualcosa, un pò come essere Harleyisti in un locale per motociclisti, o cuochi a una convenction di cuochi.

Non si può dire che fossero indumenti brutti, anzi, tutto sommato si potevano anche sopportare, non fosse per il fatto che a volte sembrava di trovarsi a dei raduni della polizia spaziale. 
Fortunatamente le tutine sono sparite dalla circolazione, però bisogna dar loro merito di essere riuscite per un breve periodo a rappresentare una generazione.

domenica 14 ottobre 2012

COLBACCO

Союз нерушимый республик свободных
Сплотила навеки Великая Русь.
Да здравствует созданный волей народов
Единый, могучий Советский Союз!
Cavolo è sta roba????......vi do un aiutino....è quello che penso quando vedo un colbacco spacciarsi per copricapo trendy in città dal clima mediterraneo; forse sono io ad avere una mente un pò limitata, o forse semplicemente non comprendo fino in fondo la pacchianeria di indossare un colbacco quando fuori ci sono 4 gradi.

Altro indizio sul testo?
Vi ricorda niente?....ok, finita la digressione storica, cominciamo a discutere della stilosità del colbacco la sera in centro.

Un capo di alta moda senza dubbio, basta levare una stella, cambiare colore, è un utilissimo capo d'abbigliamento nato per proteggere dal freddo becero della Tundra russa, diventa un supertrendy copricapo da aperitivo.
D'accordo..non è un reato avere caldo alla testa, ma i colbacchi del giorno d'oggi mi fanno pensare drammaticamente all'accessorio ultra per le spocchiose signore impellicciate dei film di Natale.
In realtà non è che odi i colbacchi, anzi, mi sono abbastanza indifferenti, nonostante non capisca il senso di portare uno scoiattolo morto in testa al di fuori di alcuni contesti pratici come le vacanze invernali in luoghi dal clima "benevolo" come Aspen, Gstaad o Irkutsk.
Farlo poi passare per qualcosa di assurdamente bello come nelle immagini sopra e a fianco, nel suo essere irritantemente bianco luminoso come quei simpatici cuccioli di foca che tanto piacciono agli animalisti mi lascia moderatamente perplesso.
La versione maschile poi è una mistica congiunzione tra un berretto da aviatore con innesti in pecora e un marsupio che nonostante rappresenti la benedizione delle orecchie, è spaventoso come poche altre cose nella vita.
Credo loderò sempre il buon vecchio e caro cappello di lana che tanto bene mi ha voluto nell'arco degli anni proteggendo i miei pensieri dalla cattiveria dell'inverno.

martedì 9 ottobre 2012

IL CANE ACCESSORIO

Come corollario ai vestitini per cani ci tenevo ad approfondire l'argomento Cane accessorio, raccontandovi una storia su colei che mediaticamente, dopo Gargamella, è il personaggio cattivo per eccellenza.
Dal 2002 o 2003 (non ricordo e non ho voglia di cercare, perché poi mi imbatterei sicuramente in un porno amatoriale di qualche tipo...) in cui ha fatto la sua comparsa, quella squilibrata di Paris Hilton, ha messo in giro più mode di Miuccia Prada e ad occhio e croce, nessuna di queste si è rivelata qualcosa di positivo per il sociale.
Potremo iniziare dallo sbucare dal nulla e diventare più presente nelle nostre vite della madre che ci ha portato in grembo, ma la nostra ereditiera può vantare nel suo carnet anche comparse in film in cui non centrava nulla, prestazioni da cantante in playback, poi sono diventate una moda tra i personaggi non ben localizzati nel mondo dello spettacolo, film porno amatoriali che sono state d' ispirazione per tonnellate di starlette, ereditiere, ex playmate cadute nel dimenticatoio, attori vari, ecc...., senza contare il fatto di essere entrata nel mondo della moda, l'aver scritto un libro, e l'essere stata in carcere per guida in stato d'ebbrezza.
Bisogna dar atto alla povera Paris che tanti han dimostrato che il successo sovente da alla testa, e quanto la testa in questione è piena della necessità di vedere scritto il proprio nome ovunque per qualche motivo, va a finire che poi nascono mostri collaterali in stile Venom, come quello che lei ha reso supercelebre: IL CANE ACCESSORIO appunto.
Tinkerbell (campanellino), questo il nome della Chihuahua capostipite della moda del cane da borsa, è diventata più famosa dei vari fidanzati di Paris; e c'è riuscita senza far niente se non far capolino di tanto in tanto da una, suppongo, non così comoda borsetta griffata (Paris ha anche un altro cane, credo uno Yorkshire Terrier, ma quello forse lo tiene negli stivali).



Per il primo principio dell'emulazione e per la necessità della gente media
di darsi un tono in un modo o nell'altro, da quel giorno, i chihuahua sono passati dalla classe "topo anomalo" alla classe "cane da compagnia" e dalla classe "da compagnia" alla classe "accessorio stiloso" in un doppio salto che per rapidità non ha precedenti nella storia mondiale.
I caporioni della moda ci si sono buttati a pesce come i batteri su una ferita putrida e hanno creato addirittura degli oggettini ad hoc, come se maltrattare gli animali con classe sia un buon tipo di format per indicare di essere dei benestanti.

L'evoluzione della moda, ovvero il famigerato livello 2 è stato eliminare la borsetta per portare direttamente il cane a mo' di pochette; ma voglio evitare discussioni spinose su dove siano finiti i vari rossetti e trucchi e burri di cacao che le donne hanno sempre in borsa.

I vantaggi di tenere il cane in mano però sono la considerevole attività fisica esercitata dal portatore, che risparmia tra l'altro noiosissime ore in palestra, il fatto che al cane piace tantissimo perchè non si consuma le zampette come la natura ha crudelmente voluto accadesse ai canidi e in più gli amici di un certo livello non debbono neppure chinarsi per ammirare compiaciuti la beltà della creatura.


Tralasciando per il momento l'aspetto del cane di Alessandra Ambrosio, che presumibilmente riprenderemo più avanti volevo parlare brevemente anche di una supergenialata di cui ero completamente all'oscuro: La Borsa Culla per cane.Il cane di sinistra ad occhio e croce, dalla mia conoscenza dello sguardo canino sta pensando qualcosa di simile a "chissà come farò a venire bene in fotografia appeso come un salame a sta cretina..", mentre quello a destra deve chiaramente orinare.
Lode dunque al creatore di questa bufalesca minchiata che dimostra una volta di più che in questo mondo basta avere un idea;e se è un idea del cazzo va bene lo stesso..
Proseguendo con l'odierna distribuzione di lodi vorrei introdurre il genio del Dog luggage: questa ragazza asiatica che volendo strafare ha deciso di passare alla storia decidendo di ignorare la comodità di usare come accessorio un cane di piccola taglia preferendogli un cane effettivamente delle sembianze di cane.




domenica 30 settembre 2012

VESTITINO PER CANE


Esisteva un tempo in cui i cani facevano i cani e potevano godere del diritto di girare per la città con le loro pellicce sfarzose e autoprodotte in modo naturale, senza creare polemiche tra gli animalisti; questo accadeva ormai molto tempo fa, prima che gli uomini cominciassero ad imitare i cani e sfoggiare sfarzose pellicce ricavate da pelo di animale, in quanto risaputo che il pelo umano andava di moda un millennio fa, riuscendo, tra l'altro, a causare proteste nel mondo animalista.
Come se non bastasse questa moda, alcuni screanzati hanno ben pensato che se l'uomo indossava una pelliccia per imitare il suo piccolo amico, anche il cane avrebbe potuto indossare degli abitini per imitare il suo grosso e mentalmente frustrato padrone.
Era una cosa simpatica dicevano, il cane ha freddo dicevano, che carino e coccoloso dicevano....
Forse, in principio, poteva anche essere un'abitudine non particolarmente stigmatizzabile, ma come per ogni cosa, si è finiti a pigiare il tasto del pacchiano, dell'idiota e del Kitsch.
Vero è che i cani sono come i bambini e non gliene frega un cazzo di cosa indossano, ma ricordatevi che un cane vestito di pelle è un cane potenzialmente arrabbiato e probabilmente se avesse il pollice opponibile vi taglierebbe la gola nel sonno.
Ma come la vita insegna, dopo aver grattato il fondo si può ancora scavare e l'idiozia umana scava meglio delle trivelle di Armageddon, quindi oltre che minare l'autostima del cane privandolo della possibilità di essere semplicemente se stesso, bisognava minarne anche la dignità rendendolo quanto più simile ad un'attrazione da circo a quattro zampe.

Azzarderei che i padroni di questo cane siano americani, quindi geneticamente sprovvisti di limiti mentali e di gusto, ma comunque li prenderei e li appenderei a un traliccio dell'alta tensione vestiti a questa maniera per vedere cosa ne pensano.
Oramai purtroppo il migliore amico dell'uomo, specie se di piccola taglia è diventato un accessorio, e nell'eventualità questo fosse troppo grande per entrare in borsa.....Voilà.... è il cane a diventare borsa...
Spero che qualcuno un giorno si prenda un pò di tempo per riflettere su tutto questo, o che una simpatica signora del Kentuky provi a mettere un trench tigrato al suo Rottweiler mannaro.

martedì 25 settembre 2012

CROCS

Il quarto capitolo di questo entusiasmante viaggio attraverso i neri meandri della moda alternativa, è uno dei più inspiegabili attrezzi che mente umana possa aver prodotto: una di quelle cose che non avevano senso neanche il primo giorno che sono state buttate sul mercato eppure, anche se solo per un breve periodo hanno avuto una diffusione strepitosa: le Crocs.

Indubbiamente, seppur non abbia mai avuto il privilegio di possederne un paio, circola la voce che siano molto comode e aggiungerei anche incredibilmente accattivanti o incattiventi a seconda dei punti di vista.
Disponibili in ogni variante di colore, come sarebbe auspicabile per una ciabatta da spiaggia, e forse solo ed esclusivamente da spiaggia, hanno un design che sembra opera di Pininfarina, ubriaco, o forse di un insolito Calatrava, ugualmente sbronzo e assorto nella contemplazione delle sue Dr Scholl.
Cosa ci sia di bello nello sfoderare una coloratissima scarpa-ciabatta che farebbe figura solo nella corsia di un ospedale non mi è dato saperlo, eppure la ditta produttrice di questi aggeggi è quotata in borsa e nel 2006 ha fatturato più di 350 milioni di dollari, che al prezzo medio di 30 euro , ad esempio, che più dell'intera popolazione portoghese, nel 2006, indossava queste cose...
 Dal lontano 2002 che le ha viste nascere però il tempo è passato e la necessità di rinnovamento si è fatta sentire, ecco dunque i nuovi prodotti:

Crocs da Bambino
Probabilmente le più accettabili giacchè è risaputo che i bambini bene o male possono indossare di tutto, persino all'occasione un pantalone beige sporco di fango.


Crocs Shark-Style




 Ogni commento in merito è puramente casuale...

Crocs invernali




Sicuramente uno dei più migliori paradossi della serie...una ciabatta in gomma con i buchi per traspirare, riempita di lanuggine...un tocco di classe, fossi nel signor Geox mi incazzerei come una Faina.

Crocs Ballerina


vedi il commento precedente,.....

Crocs Stivale:




Verosimilmente l'anello di congiunzione tra il Moon Boot e lo stivale da pescatore; unico vantaggio: la lanuggine decorativa esterna che li rende moderatamente pacchiani, oltre che sicuramente impossibili da sporcare.

e per finire,l' ultima chicca,....le Crocs nuziali della fidanzata storica di Sampei, aggiungono uno stile aggressivo ed elegante alla classe sopraffina di una ballerina in gomma...in vari colori per non rischiare di mancare di stile ad ogni occasione..

Eccoci dunque alla fine della  breve ma estenuante rassegna dei prodotti di questo discutibile marchio d'abbigliamento, che va tuttavia per la maggiore tra i pescatori di merluzzo groenlandesi;
Ma dopo aver molto denigrato le Crocs, vorrei spezzare ina lancia in loro favore dicendo che se non altro riescono ad essere estremamente versatili.








mercoledì 19 settembre 2012

STIVALE IN GOMMA

Esisteva un tempo in cui per lavorare nei campi i miei nonni usavano lo stivale in gomma: impermeabile, informale, pratico, brutto da vedere ma comunque dotato di personalità. All'occorrenza, se proprio il nonno voleva fare il bullo, li usava anche per andare a pescare e faceva un figurone senza bagnarsi i piedi.

Mai e poi mai gli sarebbe balenato in mente di andare alla messa domenicale o a fare una passeggiata in centro con i fedelissimi compagni di lavoro.
Un giorno, però, la fatina delle cause superflue chiamata Moda decise che la schiavitù degli stivali in gomma doveva cessare e che avrebbe regalato a quest'indumento una nuova dignità, facendone un capo alla moda originale e splendente (o traslucido), giacchè è risaputo che se si usa, ad esempio, la carta igienica solo per pulirsi il culo poi alla fine risulta banale..


La nostra fatina si mise subito in marcia per trasmettere ai suoi folletti della moda un messaggio di libertà e giustizia e commissionare loro un restyling del vecchio,  triste e bistrattato stivale verde oliva.
Burberry scelse di utilizzarre il buon vecchio motivo a quadratoni che già faceva schifo sulle sciarpe, ma rappresenta da decenni il marchio del benestante che non vuole più di tanto fare il gradasso con il suo stile, e anche e soprattutto dello studente d'economia (sotto).


Poi fu il turno di Hunter, che decise di omaggiare gli stivali gommosi della Terra d'Albione emanando alla maniera del peto femminile, silenzioso ma fetente, un prodottino che probabilmente creerebbe delle perplessità persino alle Spice Girls, ben abituate al clima cangiante britannico e campionesse di stile dall'alba dei tempi.



Il folletto Tommy Hilfiger invece, ben consapevole del fatto che il clima scozzese è ancora più significativo di quello inglese ed estrememente orgoglioso delle origini scozzesi degli scozzesi, decise di riportare sulla sua creazione la colorazione del tartan del clan McGregor, che in un kilt in lana è accettabile per tradizione, ma su uno stivale in gomma può provocare emicranie, depressione e sfiducia nell'umanità.


Infine il quarto folletto, il più arrogante di tutti, conosciuto dai più come Killah, e dagli altri come "per l'amor di Dio", optò per un oggetto invadentemente sobrio che dalla distanza di 136 km potrebbe sembrare pelle sintetica di pantera maculata dei peggiori bar di Caracas.


Purtroppo però, si sa che una rondine non fa primavera, per cui la buona fatina, per promuovere in mondovisione la ribalta dello stivale, riuscì a convincere la rappresentanza olimpica ceca a presentarsi alla manifestazione con la calzatura più stilosa del lotto: stivale tinta unita blu-fluo, per veri intenditori e bimbi delle elementari nei giorni di pioggia.


Spaventato come non mai, mi trovo curiosamente a sperare in un estate perenne con assenza di piogge e siccità, ma non riesco a spiegarmi il perchè; eppur c'è quella cavolo di fatina che cerca di farmi capire qualcosa.....


lunedì 17 settembre 2012

CALZINO E SANDALO


Fortunatamente più che di moda discutibile, si tratta di un malcostume principalmente mitteleuropeo.
Quante volte vi è capitato di vedere stormi di personaggi spauriti, e vestiti in maniera discutibile che si aggirano per la vostra città parlando una strana lingua genericamente gutturale e non particolarmente piacevole all'udito??
Uno dei tratti da cui si può facilmente distinguere il turista medio durante l'estate, ancor più delle macchine fotografiche e della guida con la bandierina sono i famigerati calzini con il sandalo.
Nell'arco degli anni ho tentato di capire cosa possa spingere una persona a indossare un tipo di scarpa traspirante, seppur oggettivamente bruttina e un calzino, spesso in spugna, bianco o grigio che di sicuro traspirante non è, creando oltre che una combinazione inutile, anche qualcosa di eccezionalmente antiestetico.
Probabilmente il calzino con il sandalo è uno dei misteri meglio celati della storia dell'umanità, forse addirittura il famigerato Quarto mistero di Fatima.

Anche in questo caso, come non fosse sufficente lo scempio di base nelle strade, tutto sommato perdonabile, qualche stilista visionario ha tentato di far passare il malcostume per moda, dando vita a delle supercreazioni, come la combo da donna sopra, che tralasciando il particolare del calzino ad albero di natale (firmato MiuMiu), appare utile come un occhiale da sole in discoteca, o queste cose qui sotto, che portebbero essere prese da un catalogo di Nonna Moderna. (immagine da BluGirl)

Ad ogni modo, mentre vagavo nella rete per reperire qualche interessante immagine ed opinione dal mondo anglosassone, campione assoluto da sempre di stile da export, ho scoperto con gaudio che non ovunque questa "moda" è accettata a cuor leggero


Esiste persino un sito dedicato all'antimoda per eccellenza
 http://www.sandalandsoxer.co.uk/home.htm

Per concludere, se proprio questo mondo non è pronto ad andare avanti senza sandali e calzini in accoppiata funesta, allora, in tutta sincerità preferisco vederlo così, almeno mi mette allegria...