lunedì 17 settembre 2012

BUFFALO


Magnifici anni '90: quanto ancora c'erano la Lira, le Highlander gusto "Aberdeen Roastbeef", le Spice Girls e la gaudiosa eccitazione per il salto nel nuovo millennio.
Per chi fosse troppo giovane per ricordarsi di questo decennio passato alla storia più che altro per essere quello di mezzo tra gli anni '80 e il Millennium Bug, all'epoca è esistita una corrente modaiola che si componeva fondamentalmente di tutina FreeGlobe e scarpe Buffalo:  la genesi del "truzzo".
Le Buffalo erano una parte della firma del giovane "fighetto" che la sera andava in discoteca e, a suo modo, desiderava urlare sobriamente il proprio anticonformismo indossando delle scarpe che indossavano la metà dei discotecari.
La "zeppa" aveva addirittura una duplice funzione: elevava il soggetto in questione al di sopra delle masse, riuscendo allo stesso tempo a far sorgere il dubbio, nei normovestiti, di essere delle persone nella norma.
Viene difficile credere fossero delle scarpe comode, anche se considerando i tacchi vertiginosi che alcune donne portano con disinvoltura, spesso senza lamentarsi, il truzzo medio, pur di apparire avrebbe dovuto poter fare di meglio.
Forse le scarpe più brutte che la storia del ventesimo secolo ricordi (a onor di cronaca c'erano anche le Fornarina) e anche le più ostentatamente inutili.
 Mi piace pensare che originariamente fossero state brevettate come soluzione all'acqua alta, e che poi, qualcuno, tornato sulla terraferma e presumibilmente recatosi in discoteca in una sera di novembre, grazie alle sue doti di ballerino eccelso e in contemporanea trampoliere, abbia lanciato involontariamente la moda.







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